Coronavirus e Medicina Cinese
Aggiornamento al 22 marzo Anno 2020 – Dott.ssa Silvia Guardini, docente IOME
Condivido alcune osservazioni sullo sviluppo dei fenomeni in corso, in base ai criteri della Medicina Tradizionale Cinese.
Nell’anno 2020 l’ambiente interno ed esterno all’uomo è influenzato dalla secchezza e dall’aridità del Metallo Yang, il cui relativo ideogramma, Geng, reca il simbolo delle armi e il significato di “momento in cui la vitalità si indebolisce” (Boschi G. 1998, p.285, Medicina Cinese – La radice e i fiori. Ed. Erga), “momento della raccolta dei frutti” (Mollard I., 1987-88, p. 6, Tronchi Celesti e Rami Terrestri, IV Seminario di agopuntura, Ed. Privata).
Nonostante l’organo bersaglio del virus sia il Polmone, l’organo da tutelare ai fini della salute polmonare è il Fegato.
Il Fegato patisce infatti in modo particolare la secchezza, poiché la sua energia necessita di un’adeguata “morbidezza” della matrice connettivale per scorrere liberamente e per far scorrere in essa liquidi e sangue. Oltre alla secchezza, l’organo patisce qualsiasi restrizione alla libertà di movimento, ristagnando e sviluppando ulteriore calore ad azione seccante. Il ristagno epatico ostacola l’abbassamento e l’espansione delle basi polmonari (le più colpite dalla polmonite interstiziale).
Il rapidissimo e irrefrenabile dilagare dell’epidemia appartiene alle modalità di manifestazione del movimento Legno, dal quale l’organo Fegato è ritmato; anche l’Est (le aree più colpite sono quelle ad est nella Lombardia), è il punto cardinale associato al Legno.
Possiamo sostenere i nostri tessuti interni, in modo che lascino andare senza trattenere eventuali contatti patogeni? Manteniamoli fluidi e ingombri da qualsiasi sovraccarico, adeguatamente umidificati ma senza ristagni che porterebbero alla produzione di catarri. In che modo? Seguono indicazioni utili sia a chi stia bene, sia a chi sia in quarantena, o a chi abbia sintomi deboli (ovviamente, una grave difficoltà respiratoria imporrà l’intervento medico).
Stando a casa, i consumi energetici diminuiscono; mangiamo meno, alzandoci da tavola con lo stomaco ancora un po’ vuoto. Chi già è sovrappeso farà bene ad evitare alimenti che favoriscano l’eccessiva acidificazione dei tessuti (l’acidità rende i tessuti densi) e la produzione di mucosità: carni (rosse o bianche sono uguali; anche il pesce acidifica, per quanto forse meno della carne), pasta, pane, salumi, latticini di ogni sorta, dolciumi e prodotti lievitati.
Anche chi è magro dovrà stare attento a non raddensare tessuti che già tendono alla secchezza, curando la propria idratazione soprattutto con bevande calde (dovremmo bere circa 30 cc per ogni Kg di peso corporeo – Baroody T., Palmisano R., 2012, Alcalinizzatevi e ionizzatevi. Ed Sapio Bis).
Qualsiasi cosa mangiamo, cerchiamo di masticarla molto bene: alimenti ben masticati sono più digeribili, producono meno scorie e intasano meno i tessuti; tanto siamo a casa, abbiamo tutto il tempo di stare a tavola mezz’ora in più mangiando una pietanza in meno. Masticare bene evita gonfiori e sensazioni di ingombro post prandiale. Dopo mangiato stiamo in piedi, anche davanti alla TV se c’è il nostro programma preferito; anziché bere il caffè (a fortissima azione seccante e del tutto da abolire in questo frangente), per favorire lo svuotamento gastrico camminiamo fermi davanti alla TV (Italiano M. 2018, Alterazioni proinfiammatorie intestinali acute e croniche, Milano 11 novembre.)
Evitiamo di ristagnare fisicamente dedicandoci a ciò che possiamo fare in spazi limitati (qi gong, ginnastica, tai qi, stretching, ecc), cercando di sudare (il sudore conduce eventuali patogeni, in corso di penetrazione, verso l’esterno); dedichiamoci a ciò che amiamo fare, riscopriamo creatività sopite, inventiamoci nuovi progetti, immaginiamoci il nostro futuro; sono tutte cose che beneficano il Fegato, oltre a evitare noia, mortificazioni, tensioni e liti familiari.
In caso di iniziale mal di gola disperdiamo la superficie con alimenti che inducano una lieve sudorazione: non chili di pepe o peperoncino, bensì un infuso con qualche fettina di zenzero, o riso e cipolle, cipollotti.
In caso di infiammazioni in alto (congiuntivite ad esempio, anche allergica), abbassiamo l’energia del fegato e purifichiamo il calore stando ben attenti a non seccare ulteriormente con menta, sedano, lattuga, cetriolo.
Daikon, rape e rapanello, anche cotti, possono aiutare in caso di tosse e mucosità calore (ossia quando i catarri non si staccano). Daikon e carote in parti uguali aiutano la progressione intestinale (Berrino F. 2015, Il cibo dell’uomo, Ed.Franco Angeli). Sedentarietà e maggior tempo passato in cucina non devono infatti ingolfare il Colon, viscere in stretto rapporto yin yang col Polmone; ciò che il Colon non riesce ad eliminare va a intossicare il Polmone. Preserviamo dunque un minimo di regolarità intestinale, e al limite facciamoci un clistere, che è sempre un lavaggio interno.
Altri alimenti da considerare sono, tra quelli che purificano il calore nel Polmone, asparagi, bietole, fagioli mung, mele, salsa di soia, semi di girasole; tra quelli che purificano il calore nel Fegato muovendone l’energia, asparagi, fragole, semi di girasole, piselli. Sostengono la captazione dell’energia del Polmone da parte del Rene (l’inspirazione è possibile perché il Rene, in basso, capta l’energia che il Polmone abbassa): carne d’agnello (siamo giusto verso Pasqua, la troveremo), fagiolo bianco, noci, pinoli.